Ufficio compartimentale delle zone marittime, in cui
è suddiviso il litorale dello Stato. Le principali mansioni delle
c.
di p. sono: a) la delimitazione di zone del demanio marittimo, b) il
rilascio di concessioni per l'occupazione e l'uso di beni demaniali o di zone di
mare territoriale; c) la disciplina e la vigilanza delle operazioni di imbarco,
sbarco, trasbordo, deposito e movimento delle merci e di altri materiali nel
porto; d) il controllo delle matricole e dei registri relativi alle navi
maggiori e minori; e) il rilascio di
passavanti provvisori; f) la polizia
di navigazione; g) la sorveglianza sulla pesca e sul commercio dei suoi
prodotti; h) la redazione dei registri delle navi e dei galleggianti marittimi
in costruzione; i) la ricezione dei contratti di arruolamento; l) l'ordine di
sbarco per l'arruolato verso il quale il comandante di una nave abbia commesso
abuso di potere, o al quale non abbia fornito viveri e assistenza sanitaria
sufficienti, ecc.; m) il rimpatrio dell'arruolato, in caso di cessazione del
contratto d'arruolamento verificatosi in luogo diverso dal porto di
arruolamento; n) i servizi di leva della gente di mare; o) la sanità
marittima; p) la sicurezza della navigazione; q) l'organizzazione e il
funzionamento del servizio antincendio nei porti; r) la concessione del servizio
di rimorchio nei porti e in altri luoghi di approdo; s) la concessione
dell'esercizio, da parte di imprese di operazioni portuali per conto terzi, e la
determinazione delle tariffe relative. Altri compiti, ben definiti, spettano poi
personalmente al comandante del porto. Il Corpo delle
c. di p.
entrò a far parte della Marina militare in base a una legge del 1926.
Come organo della Marina militare, dipendente dal ministero della Difesa,
quindi, la
c. di p. concorre anche alla difesa marittima e costiera, ai
servizi di leva, alle eventuali requisizioni, ai servizi ausiliari dell'armata
navale, alle operazioni di polizia militare, ecc.